
La Dr.ssa Maria Montessori, prima donna medico d’Italia, nacque nel 1870 e prese la decisione di studiare medicina. Come si può immaginare, date le norme culturali dell’Italia del 1890, le sue ambizioni non furono ben accolte.
In un ambiente tutt’altro che accogliente il suo impegno fu ulteriormente messo alla prova quando si trovò costretta a dissezionare cadaveri da sola di notte, dopo che gli altri studenti maschi avevano finito, poiché all’epoca una donna presente in un’aula con degli uomini e con un cadavere nudo era fonte di scandalo. Nonostante tutto, grazie alla sua determinazione e impegno, si laureò in medicina nel 1896, ricevendo premi accademici e ottenendo una specializzazione in medicina pediatrica.
All’inizio della sua carriera, sfruttò le sue qualifiche mediche dedicandosi alla cura di bambini e bambine con problemi psichici; effettuò approfondite ricerche riguardo alla possibilità di inserimento nella comunità dei bambini e delle bambine anormali attraverso un percorso di educazione adeguato e, durante la partecipazione a dei convegni pedagogici entrò in contatto con la scuola di Itard e Seguin, apprendendo i loro metodi sperimentali di rieducazione.
Entro il 1900, divenne co-direttrice dell’istituto della Lega Nazionale Italiana per la formazione degli insegnanti in questo ambito. I suoi due anni qui gettarono le basi per molti dei metodi e materiali che avrebbe poi adattato più ampiamente al suo approccio educativo.
Nel 1907, fu invitata a gestire l’educazione di circa 50 bambini di genitori lavoratori in un quartiere romano e questa “Casa dei Bambini”, dove adattò ed espanse la sua filosofia educativa ormai di massa, ebbe molto successo. Furono aperte altre “Case” e il Metodo Montessori guadagnò fama e accettazione internazionale.
Fino alla sua morte all’età di 81 anni nel 1952, in una carriera che attraversò tre nomination al Premio Nobel per la Pace, la Dr.ssa Maria Montessori continuò a far avanzare la sua filosofia di insegnamento e si impegnò a favore dell’emancipazione femminile.